Hedy Lamarr: la donna che inventò il Secret communication system, inizio della telefonia mobile #31donnechehannocmbiatoilmondo

Hedy è stata un’attrice e inventrice austriaca naturalizzata statunitense.
Figlia di una pianista ebrea e del direttore di una banca, a 10 anni Hedwig comincia a prendere lezioni di ballo e pianoforte; a 18 anni recita a teatro a Berlino nella compagnia di Max Reinhardt e in cinque film tra i quali, nel 1933, “Estasi” del regista cecoslovacco Gustav Machàty. Quell’anno in agosto sposa l’industriale viennese Friedrich Mandl, proprietario di una fabbrica di armi e, sebbene di origini ebraiche, antisemita e fautore dell’austrofascismo.
Poco dopo il film viene presentato alla Mostra del Cinema di Venezia dove suscita un certo scalpore la sequenza bucolica in cui lei appare completamente nuda. Mandl cerca di acquisirne tutte le copie, la costringe a rinunciare alla carriera e a fare la padrona di casa nel loro castello di Schwarzenau dove, tra gli altri, riceve Hitler e Mussolini.
Dotata per la matematica, lei partecipa all’attività del marito, seguendo con curiosità ed attenzione gli aspetti tecnici. Prende appunti per un sistema che utilizza diverse frequenze per inviare, senza essere intercettati, i segnali che coordinano il lancio delle torpedini da parte di navi militari.
Sempre più indignata dal filo-nazismo di Mandl fugge dal castello, travestita da cameriera, scriverà nell’autobiografia, o da una festa in cui s’era recata con indosso tutti i gioielli e con la complicità di una cameriera come disse in altre occasioni. Si rifugia a Parigi, dove ottiene il divorzio, poi a Londra dove incontra Louis B. Mayer, della Metro Goldwin Mayer che nel 1938, con il film “Un’americana nella casbah” con Charles Boyer, lancia la sua carriera hollywoodiana sotto il nome di Hedy Lamarr. In pochi mesi, le giovani americani si tingono corvine e ne imitano le espressioni, e la sua immagine viene diffusa con lo slogan “la più bella donna del mondo”.
Il suo interesse per le frequenze non l’abbandona e quando conosce, nel 1941, il compositore americano George Antheil che da tempo si interessa al controllo automatizzato delle pianole, gli chiede aiuto per costruirne una in grado di sincronizzare i segnali mandati su frequenze diverse.
Riescono nell’impresa e il loro “Sistema di comunicazione segreto” ottiene, l’11 agosto del 1942, un brevetto dallo U.S. Patent Office. Il sistema, detto a “salto di frequenza”, prefigura quello oggi integrato nell’ “espansione di spettro” grazie alla quale funzionano telefoni cellulari, wireless Internet, sistemi satellitari e altre apparecchiature.
Gli inventori lo mettono a disposizione della Marina americana, ma non esiste ancora la tecnologia per implementarlo con la rapidità necessaria: sarà possibile nel 1962.
A Hollywood, intanto, dopo 18 film spesso dimenticabili – le affidavano solo parti “decorative”, disse poi – nel 1949 lascia la Metro Goldwyn Mayer dopo l’ennesima lite, interpreta la protagonista in Sansone e Dalila di Cecil B. De Mille, e la commedia, “L’avventuriera di Tangeri”, accanto a Bob Hope. Seguiranno rare apparizioni al cinema, e molte nei giornali scandalistici che ne deplorano le cattive maniere e il caratteraccio.
Nel 1965, divorziata per l’ultima volta, viene arrestata per aver rubato in un negozio, un episodio ripreso in Hedy (1966), il breve film di Andy Warhol noto anche come The Shoplifter.
Nel 1967 pubblica “Ecstasy and me”, un’autobiografia non sempre fedele ai fatti né tutta di suo pugno, in cui calcola di aver guadagnato 30 milioni di dollari e di essersi ritrovata un giorno senza nemmeno i soldi per comprare un panino. Da quel momento vive da sola e in miseria, e cerca di guadagnare qualcosa facendo causa a chi usa senza autorizzazione la sua immagine e addirittura il suo nome come il regista Mel Brooks in “Mezzogiorno e mezzo di fuoco”.
Di nuovo fermata per furto nel 1991 in Florida, ritrova un po’ di agio nel 1997 grazie al premio Pioniere che le viene assegnato dall’Electronic Frontier Foundation, e ai 5 milioni di dollari di risarcimento che riceve nel 1998 dalla Corel, una società di software che aveva messo una sua foto ritoccata sulle proprie confezioni.
Nel 1998 Hedy vince una causa contro la Corel Corporation che ha usato senza licenza il suo volto per la pubblicità del proprio software di grafica vettoriale CorelDRAW, e ottiene un risarcimento di 5.000.000 di dollari. Nell’ottobre 1999 si trasferisce nella sua ultima abitazione a Casselberry, alla periferia della città di Orlando (Florida). Nello stesso anno risponde a un questionario di Proust sottoposto dalla rivista Vanity Fair, una serie di domande per conoscere gusti e aspirazioni personali; vi si deduce che la sua occupazione preferita è giocare a poker, il viaggio preferito è esplorare la vita, il grande amore della sua vita è il padre, il suo più grande successo è essere stata genitore, i periodi più felici quelli tra un matrimonio e l’altro, gli scrittori favoriti Khalil Gibran e Tennessee Williams, il personaggio di fantasia preferito Bart Simpson, che il modo in cui preferirebbe morire è dopo un rapporto sessuale.
Hedy Lamarr muore per attacco cardiaco la notte del 19 gennaio 2000 davanti alla televisione, con una maschera per gli occhi sulla fronte.
Assecondandone la volontà, il figlio Anthony Loder porta in Austria le sue ceneri e le disperde nella Selva Viennese.
Fonte
Wikipedia
Tiziana Giusto
info@tizianagiusto.it

Professionista del coaching, della comunicazione, della crescita personale, professionale e dell’Empowering al Femminile. Ti supporto nella tua crescita personale, attraverso percorsi e formazione mirata.

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